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Aumenti delle pensioni minime: i dettagli
Nel 2025, le pensioni minime subiranno un incremento, seppur modesto, passando da 614,77 euro a 617,9 euro. Questo aumento, pari a soli tre euro al mese, è il risultato di un intervento governativo che ha previsto un trattamento minimo di 598,61 euro nel 2023, con un aumento transitorio del 2,2% e una rivalutazione legata all’inflazione del 1,2%. Sebbene l’incremento possa sembrare esiguo, rappresenta un passo verso il miglioramento delle condizioni economiche di molti cittadini, in particolare di quelli con redditi più bassi.
Le risorse destinate alle pensioni
È importante notare che, mentre nella legge finanziaria precedente erano stati stanziati 465 milioni di euro per il rafforzamento degli assegni più bassi, la nuova manovra prevede solo 290 milioni per il 2025 e 175 milioni per il 2026. Questo ridotto impegno finanziario ha sollevato preoccupazioni tra le associazioni di settore, che temono che tali risorse non siano sufficienti per garantire un adeguato sostegno ai pensionati. Le associazioni hanno espresso la loro insoddisfazione, sottolineando che l’aumento delle pensioni minime non tiene conto dell’aumento del costo della vita e delle difficoltà economiche che molti cittadini stanno affrontando.
Le proposte di Forza Italia e le reazioni
Forza Italia ha annunciato l’intenzione di intervenire ulteriormente sulle pensioni minime, proponendo un aumento di circa 9-10 euro al mese. Tuttavia, anche se questo rappresenterebbe un miglioramento rispetto agli attuali aumenti, resta da vedere se tali proposte saranno effettivamente implementate. Inoltre, il partito sta valutando anche altre misure, come l’introduzione di una sugar tax e una web tax, per reperire ulteriori fondi da destinare al sostegno delle pensioni. La situazione rimane quindi incerta, e le associazioni di categoria continuano a monitorare da vicino gli sviluppi, chiedendo un impegno maggiore da parte del governo per garantire un futuro più dignitoso ai pensionati.