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Aumento delle pensioni minime: i dettagli
Nel 2025, i pensionati italiani si troveranno ad affrontare un aumento delle pensioni minime che si attesta a soli 1,8 euro. Questo incremento, che rappresenta una crescita reale dello 0,3%, è ben al di sotto delle aspettative iniziali, che parlavano di un possibile aumento di 3 euro. La situazione è ulteriormente complicata dalla bassa inflazione, che non consente rivalutazioni significative degli assegni pensionistici.
Esclusione dei pensionati all’estero
Un aspetto preoccupante della Manovra 2025 è l’esclusione dei pensionati residenti all’estero dalla rivalutazione delle pensioni. Secondo l’articolo 27 del testo della Manovra, per l’anno 2025, la rivalutazione automatica non sarà riconosciuta a coloro che risiedono all’estero, in particolare a chi percepisce trattamenti pensionistici superiori al trattamento minimo INPS. Questa decisione colpirà circa 60.746 pensionati che, pur ricevendo importi superiori, non beneficeranno dell’aumento previsto.
Impatto sui pensionati italiani
Attualmente, si stima che circa 353.514 pensionati italiani risiedano all’estero, molti dei quali ricevono un assegno minimo. Con l’aumento previsto, il trattamento minimo passerà da 598,61 euro a 603,40 euro, portando il totale a 616,67 euro grazie a una maggiorazione extra del 2,2%. Tuttavia, considerando l’importo attuale delle pensioni minime, che è di 614,77 euro, l’incremento sarà davvero esiguo.
Inflazione e futuro delle pensioni
La bassa inflazione degli ultimi anni ha contribuito a mantenere gli aumenti delle pensioni a livelli contenuti. Nel 2025, l’inflazione da recuperare sarà solo dello 0,8%, il che significa che gli incrementi degli assegni pensionistici saranno limitati. Questo scenario solleva interrogativi sul futuro delle pensioni in Italia e sulla capacità del governo di garantire un adeguato sostegno ai pensionati, specialmente a quelli che vivono all’estero.