Chiarimenti sui periodi esteri per la pensione in gestione separata

Scopri come i periodi assicurativi esteri possono influenzare la pensione in Italia.

Introduzione alla valorizzazione dei periodi esteri

Negli ultimi anni, la questione della valorizzazione dei periodi assicurativi esteri ai fini pensionistici ha assunto un’importanza crescente, soprattutto per i lavoratori autonomi e parasubordinati. L’INPS, attraverso la circolare n. 22, ha fornito chiarimenti cruciali su come i periodi di lavoro all’estero possano essere considerati utili per il diritto alla pensione in gestione separata. Questo articolo si propone di esplorare i dettagli e i requisiti necessari per la valorizzazione di tali periodi, con un focus particolare sui diritti dei lavoratori che hanno operato in paesi esteri prima del 1° gennaio 1996.

Normative europee e convenzioni bilaterali

Secondo il Regolamento (CE) n. 883/2004, i periodi assicurativi maturati in altri Stati membri dell’Unione Europea devono essere considerati equivalenti a quelli nazionali. Questo principio si estende anche ai paesi extracomunitari con cui l’Italia ha stipulato convenzioni bilaterali di sicurezza sociale. È fondamentale comprendere che, sebbene il coordinamento dei sistemi previdenziali non sostituisca le normative nazionali, stabilisce regole comuni per garantire il riconoscimento delle prestazioni pensionistiche. Pertanto, i lavoratori che hanno accumulato periodi di lavoro all’estero possono beneficiare di tali disposizioni, a patto che soddisfino specifici requisiti.

Requisiti per la valorizzazione dei periodi esteri

I periodi assicurativi esteri maturati prima del 1° gennaio 1996 possono essere utilizzati per il diritto alla pensione in gestione separata, ma solo se rispettano determinati criteri. Se i periodi esteri sono interamente successivi a tale data, si applicano le regole del regime contributivo. Inoltre, nel caso in cui un assicurato sia iscritto sia alla gestione separata sia ad altre forme di assicurazione obbligatoria, è possibile utilizzare i periodi esteri attraverso strumenti di cumulo previsti dall’ordinamento italiano. Questi strumenti includono agevolazioni contributive INPS e il Fondo di solidarietà bilaterale delle attività professionali.

Novità e aggiornamenti per il 2025

Il panorama previdenziale italiano è in continua evoluzione, e il Milleproroghe ha introdotto importanti novità per il 2025. Tra queste, si segnala il rinvio della prescrizione dei contributi a carico delle Pubbliche Amministrazioni per le pensioni e il TFR. Inoltre, dal 1° gennaio 2025, il saggio degli interessi legali sarà fissato al 2%, il che avrà un impatto significativo sui contributi previdenziali e sulle prestazioni pensionistiche. È essenziale che i lavoratori e i datori di lavoro siano informati su queste modifiche per pianificare adeguatamente il proprio futuro previdenziale.

Scritto da Redazione

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