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La proposta di Atm per i conducenti in pensione
Il 13 novembre, l’Azienda Trasporti Milanesi (Atm) ha annunciato un’iniziativa per incentivare i conducenti di superficie, come bus, tram e filobus, a rimanere in servizio anche dopo aver maturato il diritto alla pensione. L’azienda offre un bonus di mille euro lordi a coloro che accettano di lavorare per un periodo compreso tra tre mesi e un anno, a condizione di garantire almeno 21 giorni di guida effettiva al mese. Questa proposta è stata introdotta in risposta a una crescente carenza di autisti, che attualmente ammonta a circa 350 unità.
Le reazioni degli autisti
Nonostante l’incentivo, molti autisti si sono mostrati scettici riguardo alla proposta. Un conducente intervistato ha dichiarato che accettare tali condizioni significa rinunciare a ferie e malattia, un sacrificio difficile da chiedere a lavoratori con oltre 60 anni. La situazione è aggravata dallo stress lavorativo e dalle difficoltà quotidiane che affrontano nel traffico di Milano. Molti autisti, infatti, si sentono sfruttati e non apprezzati, e non vedono l’ora di andare in pensione per liberarsi da un lavoro che richiede un impegno fisico e mentale considerevole.
Le condizioni di lavoro e le aspettative salariali
Il salario di un autista Atm con oltre 30 anni di servizio si aggira intorno ai 1.900 euro netti al mese, mentre i nuovi assunti ricevono circa 1.400 euro. Questa disparità retributiva è un altro fattore che contribuisce al malcontento tra i lavoratori. Molti giovani autisti si trovano a dover affrontare costi di vita elevati, come affitti che possono superare i mille euro per un appartamento modesto. La richiesta di un salario minimo di 1.800 euro al mese è diventata sempre più comune, poiché i lavoratori cercano di far fronte alle spese quotidiane e di costruire una vita stabile.
La distanza tra dirigenza e personale
Un altro aspetto critico emerso dalle interviste è la percezione di una crescente distanza tra il personale di strada e i dirigenti di Atm. Molti autisti ritengono che i funzionari dovrebbero sperimentare in prima persona le difficoltà quotidiane del lavoro, per comprendere meglio le esigenze e le problematiche dei conducenti. La mancanza di comunicazione e di empatia da parte della dirigenza è vista come un ostacolo alla risoluzione dei problemi e al miglioramento delle condizioni di lavoro.
Possibili soluzioni per migliorare la situazione
Per alcuni autisti, una soluzione potrebbe essere quella di rimuovere i vincoli legati all’incentivo e di esentare il bonus da tassazione. Questo potrebbe rendere l’offerta più allettante e permettere ai lavoratori di considerare seriamente l’idea di prolungare la loro carriera. Tuttavia, molti rimangono scettici e non vedono motivi validi per continuare a lavorare in un ambiente che percepiscono come sempre più difficile e poco gratificante.