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Incremento delle pensioni minime
A partire da gennaio 2025, le pensioni minime subiranno un incremento di 1,8 euro al mese, portando l’importo mensile a 616,57 euro. Questo aumento, sebbene modesto, rappresenta un passo importante per molti pensionati che vivono con un reddito limitato. Il decreto, firmato dal Ministero dell’Economia e del Lavoro e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 278, segna un cambiamento significativo rispetto agli anni precedenti, in cui le pensioni minime erano state oggetto di tagli e rivalutazioni insufficienti.
Rivalutazione e inflazione
La rivalutazione complessiva per l’inflazione del 2024 è stata fissata allo 0,8%, un valore inferiore all’1% inizialmente previsto. Questo significa che l’aumento delle pensioni non sarà sufficiente a compensare completamente l’aumento del costo della vita. L’Istat ha confermato che l’inflazione per il 2024 sarà misurata tramite l’indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI), escludendo i tabacchi. Per cercare di compensare questa situazione, il governo ha deciso di introdurre un’ulteriore componente addizionale del 2,2%, portando così l’incremento complessivo delle pensioni al 3%.
Rivalutazioni per diverse fasce di pensione
Le pensioni fino a quattro volte il minimo, che corrispondono a circa 2400 euro lordi, beneficeranno di una rivalutazione completa dello 0,8%. Le pensioni che rientrano tra 24 euro saranno rivalutate al 90%, equivalente a uno 0,72% di aumento, mentre quelle superiori ai 3000 euro lordi vedranno una rivalutazione del 75%, corrispondente a uno 0,6% di incremento. Ad esempio, una pensione da 1000 euro al mese lordi aumenterà di 8 euro, mentre una pensione da 1500 euro avrà un incremento di 12 euro.
Impatto delle misure governative
Nonostante questi incrementi, le pensioni medio-alte continuano a essere soggette a tagli cumulativi imposti dal governo Meloni, con una riduzione netta di 37 miliardi di euro prevista fino al 2032. Anche se i tagli per il biennio 2023-2024 sono terminati, le pensioni sono state abbassate in modo permanente, colpendo anche quelle di importo non troppo elevato, come quelle da 1600-1700 euro netti al mese. Questa situazione solleva interrogativi sulla sostenibilità delle pensioni in Italia e sulla capacità del governo di garantire un adeguato supporto ai pensionati in futuro.