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Un congresso di rilevanza internazionale
Il primo congresso internazionale sulla morte cardiaca improvvisa in età giovanile si è tenuto a Trieste, riunendo oltre 160 professionisti del settore, tra cui cardiologi, genetisti e patologi. Questo evento ha rappresentato un’importante opportunità per discutere le cause e le implicazioni di un fenomeno che colpisce sempre più giovani in Europa. L’incontro è stato organizzato dall’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) e dall’Università di Trieste, con il supporto di numerose società scientifiche italiane e internazionali.
Il registro delle morti cardiache
Uno degli obiettivi principali del congresso è stato quello di presentare i dati del Registro del Friuli Venezia Giulia, che dal 2021 ha arruolato 122 casi di morte cardiaca improvvisa. Questo registro, coordinato da esperti del settore, ha permesso di analizzare i fattori di rischio e le caratteristiche cliniche di questi eventi, evidenziando una prevalenza significativa tra i giovani maschi, in particolare nella terza e quarta decade di vita. La maggior parte dei casi si è verificata a domicilio e spesso in assenza di sintomi premonitori, rendendo la situazione ancora più allarmante.
Collaborazione multidisciplinare per la ricerca
Il congresso ha messo in luce l’importanza della collaborazione tra diverse figure professionali, come cardiologi, medici legali e genetisti, per affrontare il problema della morte cardiaca improvvisa. Sono stati presentati casi in cui è stato richiesto un esame genetico per identificare mutazioni patogeniche legate a cardiomiopatie e canalopatie aritmogene. Questo approccio multidisciplinare non solo aiuta a comprendere meglio le cause di questi eventi, ma offre anche la possibilità di sviluppare strategie preventive per le famiglie a rischio.