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Rimborsi e ricalcoli: cosa cambia per i pensionati
Negli ultimi anni, il sistema pensionistico italiano ha subito numerosi cambiamenti, con l’obiettivo di garantire un sostegno adeguato ai pensionati. Recentemente, sono emerse importanti novità che potrebbero portare a rimborsi significativi per molti contribuenti. In particolare, si parla di un riconteggio delle pensioni che potrebbe tradursi in un aumento dell’assegno mensile. Questo è un tema di grande rilevanza, soprattutto per coloro che si stanno preparando a richiedere la pensione o a ricalcolare il proprio assegno.
I contributi silenti e la pace contributiva
Un aspetto fondamentale da considerare è quello dei “contributi silenti”, che spesso vengono trascurati nel calcolo della pensione. Questi contributi, che non possono essere immediatamente aggiunti al fondo pensionistico, possono influenzare negativamente l’aspettativa di vita lavorativa dei cittadini. Tuttavia, grazie alla cosiddetta “pace contributiva”, introdotta nel 2019, è possibile riscattare gli anni di contributi mancanti. Questo significa che i pensionati possono richiedere l’inclusione di questi contributi nel conteggio pensionistico, migliorando così la propria situazione finanziaria.
Come richiedere il ricalcolo della pensione
Per avvalersi della pace contributiva e richiedere un ricalcolo della pensione, è fondamentale verificare di possedere i requisiti necessari. I cittadini possono chiedere che vengano considerati anche i contributi derivanti da anni di servizio militare o da attività lavorative come professionisti. Questo approccio consente di integrare gli anni di contributi e raggiungere la soglia minima richiesta per ottenere la pensione, che attualmente è fissata a 67 anni dall’INPS.
Inoltre, è possibile richiedere un contributo puro o misto, tenendo conto dei versamenti effettuati prima del 1996. L’INPS esaminerà la domanda e, se tutto è in regola, potrà aumentare l’assegno pensionistico di conseguenza. Per ulteriori informazioni, è consigliabile consultare il portale ufficiale dell’INPS, recarsi presso i loro uffici o contattare un patronato CAF, che può fornire assistenza e dettagli su come procedere.