Nuove misure contro i furbetti della Naspi: cosa cambia dal 2025

Il governo introduce correttivi per contrastare le dimissioni strategiche e garantire equità

La nuova normativa sulla Naspi

Il governo italiano ha recentemente annunciato una serie di misure per contrastare il fenomeno dei “furbetti della Naspi”, ovvero quei lavoratori che, dopo aver deciso di lasciare il proprio impiego, non presentano le dimissioni per ottenere l’indennità di disoccupazione. Questa pratica, che costringe l’INPS a erogare prestazioni indebite, sarà affrontata con nuove regole che entreranno in vigore dal primo gennaio 2025.

Secondo la normativa attuale, la Naspi non viene erogata in caso di dimissioni volontarie. Tuttavia, molti dipendenti cercano di aggirare questa regola, spingendo le aziende a licenziarli per poter accedere all’indennità. Con l’introduzione di un emendamento specifico, il governo stabilisce che i lavoratori che hanno presentato dimissioni volontarie da un lavoro a tempo indeterminato nei dodici mesi precedenti, potranno ricevere la Naspi solo se hanno accumulato almeno 13 settimane di contribuzione nel nuovo impiego.

Le conseguenze per i lavoratori

Questa nuova misura ha l’obiettivo di ridurre i casi di abuso del sistema di disoccupazione. Infatti, molti lavoratori si assentano ingiustificatamente per 16 giorni, consapevoli che questo comporterà un licenziamento disciplinare e l’accesso alla Naspi. Con la nuova normativa, al 17° giorno di assenza ingiustificata, il rapporto di lavoro sarà considerato risolto per volontà del dipendente, senza diritto all’indennità. Questo cambiamento mira a scoraggiare comportamenti opportunistici e a garantire che solo chi ha realmente bisogno di supporto possa beneficiarne.

Le misure per il Mezzogiorno

Oltre alle nuove regole sulla Naspi, il governo ha introdotto anche misure di sostegno per le regioni del Sud Italia. A partire dal 2025, sarà attuata una minidecontribuzione del 25% per i nuovi contratti a tempo indeterminato, con un tetto massimo di 145 euro. Questa iniziativa si inserisce in un contesto di incentivi economici per stimolare l’occupazione nelle aree meno sviluppate del paese. Tuttavia, è importante notare che questo incentivo non sarà applicabile ai lavoratori del settore agricolo e domestico.

Inoltre, il governo ha deciso di aumentare le risorse destinate al fondo per il credito d’imposta per investimenti e acquisto di macchinari, portando il totale a 2,2 miliardi di euro. Queste misure sono state adottate in risposta a un aumento significativo delle richieste da parte delle aziende, dimostrando un interesse crescente per gli investimenti nel Sud.

Scritto da Redazione

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