Oncogeriatria: l’importanza della cura per gli anziani oncologici

Un focus sui percorsi clinici per i pazienti oncologici over 60 in Italia

La crescente incidenza dei tumori negli anziani

Negli ultimi anni, l’attenzione verso l’oncogeriatria è aumentata notevolmente, soprattutto in considerazione del fatto che si prevede che entro il 2050 oltre il 20% della popolazione mondiale avrà più di 60 anni. Questo trend demografico comporta una crescente incidenza di tumori tra gli anziani, che rappresentano una fetta significativa delle diagnosi oncologiche. Secondo l’oncologo Paolo Tralongo, direttore dell’Oncologia medica a Siracusa, è fondamentale sviluppare percorsi clinico-assistenziali specifici per questa fascia di età, che tenga conto delle loro esigenze particolari e delle comorbidità associate all’invecchiamento.

Il convegno di Siracusa: un’opportunità di confronto

Il recente convegno nazionale dell’Aiote (Associazione Italiana Oncologia della Terza Età), tenutosi a Siracusa, ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra professionisti del settore. Medici, biologi, infermieri e psicologi si sono riuniti per discutere i percorsi diagnostici e riabilitativi per i pazienti oncologici anziani. Le sessioni hanno coperto vari tipi di tumore, tra cui quelli alla mammella, al polmone e alla prostata, evidenziando la necessità di un approccio multidisciplinare nella gestione della malattia. La tavola rotonda finale ha visto oncologi e geriatri collaborare per creare un piano di trattamento individualizzato, essenziale per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Le sfide dell’oncogeriatria

Uno dei temi centrali emersi durante il convegno è stato il concetto di “simultaneous care”, che implica la gestione integrata delle cure oncologiche e delle necessità geriatriche. La fragilità, la solitudine e la polifarmacia sono solo alcune delle problematiche che i medici devono affrontare quando trattano pazienti anziani. È cruciale che i giovani oncologi, come quelli che hanno partecipato al meeting, acquisiscano competenze specifiche per affrontare queste sfide. La formazione continua e il dialogo tra le diverse specializzazioni sono fondamentali per garantire un’assistenza di qualità e per ottimizzare i risultati terapeutici.

Scritto da Redazione

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