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Introduzione all’Opzione donna nel 2025
L’Opzione donna torna nel 2025, ma con regole più restrittive rispetto al passato. Questa misura, pensata per offrire una pensione anticipata alle lavoratrici, si presenta ora con vincoli significativi che limitano le possibilità di accesso. Le lavoratrici interessate devono essere pronte ad affrontare una serie di sacrifici economici, poiché la scelta di questa opzione comporta una riduzione dell’assegno pensionistico.
Requisiti per accedere all’Opzione donna
Per poter beneficiare dell’Opzione donna nel 2025, le lavoratrici devono soddisfare requisiti specifici. È necessario avere almeno 59 anni di età e 35 anni di contributi. Tuttavia, non tutte le donne possono accedere a questa opportunità: la platea è ristretta a categorie ben definite. Tra queste, troviamo donne con invalidità pari o superiore al 74%, caregiver di familiari disabili e lavoratrici coinvolte in crisi aziendali. Inoltre, l’età minima può variare in base al numero di figli: 59 anni per chi ha avuto almeno due figli, 60 per chi ne ha avuto uno e 61 per chi non è madre.
Impatto economico della scelta
Una delle questioni più rilevanti riguarda il calcolo dell’assegno pensionistico. L’Opzione donna si basa su un sistema interamente contributivo, il che significa che le lavoratrici potrebbero ricevere un importo significativamente inferiore rispetto a quanto avrebbero percepito con un sistema misto. Le riduzioni possono variare dal 25% al 35%, rappresentando una rinuncia economica importante, soprattutto per chi ha alle spalle una carriera lunga o retribuzioni elevate. È fondamentale che le lavoratrici valutino attentamente le conseguenze economiche di questa scelta, considerando il proprio percorso lavorativo e le necessità future.
Modalità di richiesta della pensione anticipata
Per accedere alla pensione anticipata tramite l’Opzione donna nel 2025, le lavoratrici possono utilizzare diverse modalità. La richiesta può essere effettuata online attraverso il portale dell’INPS, dove è disponibile un servizio dedicato. In alternativa, è possibile contattare il Contact Center dell’INPS, accessibile gratuitamente da rete fissa. Per chi preferisce un supporto diretto, è consigliabile rivolgersi a enti di patronato o intermediari autorizzati, che possono assistere nella compilazione e invio delle domande.