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Un fenomeno in crescita
Negli ultimi anni, sempre più pensionati italiani hanno deciso di lasciare il paese per cercare una vita migliore all’estero. Nel 2023, si stima che oltre 4.300 pensionati abbiano fatto le valigie, attratti da opportunità fiscali più vantaggiose e da un costo della vita inferiore. Questo fenomeno ha portato l’INPS a pagare circa 311 mila pensioni fuori dai confini nazionali, per un costo annuale che supera il miliardo e mezzo di euro. Ma quali sono le motivazioni che spingono questi cittadini a trasferirsi?
Motivazioni fiscali e familiari
Molti pensionati scelgono di trasferirsi all’estero per ricongiungersi con familiari, come figli o nipoti, che vivono in altre nazioni. Tuttavia, un’altra motivazione significativa è la possibilità di ridurre il carico fiscale sulle pensioni. In Italia, l’aliquota fiscale sulle pensioni parte dal 23%, mentre in paesi come la Spagna, l’aliquota minima è fissata al 9,5%. Questo rende mete come le Canarie e la Costa del Sol particolarmente attraenti per chi desidera risparmiare.
Le mete più vantaggiose
Oltre alla Spagna, ci sono altri paesi che offrono vantaggi fiscali interessanti. In Albania, ad esempio, le pensioni estere sono esenti da tassazione, ma solo per i lavoratori del settore privato. Anche la Slovacchia offre opportunità simili, con la possibilità di ottenere l’esenzione fiscale per i dipendenti pubblici che acquisiscono la cittadinanza locale. La Grecia, con un’aliquota fissa del 7% per 15 anni, e San Marino, che applica una tassazione agevolata del 6% per i redditi provenienti dall’UE, sono altre opzioni da considerare.
Altre opzioni fiscali in Europa
Malta e Cipro presentano anch’essi regimi fiscali favorevoli per i pensionati. A Malta, è necessario acquistare una proprietà immobiliare per beneficiare di un’aliquota del 15%, mentre Cipro offre un’aliquota ridotta al 5% sui redditi pensionistici esteri. Anche la Bulgaria, grazie a una convenzione bilaterale, consente ai pensionati italiani di godere di un’aliquota del 5%, sebbene recenti cambiamenti normativi abbiano complicato la situazione. Infine, la Romania e la Croazia offrono aliquote rispettivamente del 16% e del 12%, rendendo queste nazioni opzioni valide per chi cerca di risparmiare.
Il contesto globale
Il fenomeno dei pensionati italiani all’estero non è limitato all’Europa. Paesi come la Tunisia e il Marocco offrono sistemi fiscali vantaggiosi, con una tassazione ridotta sul reddito. In Tunisia, ad esempio, si paga solo il 5% su una parte del reddito, mentre il restante è esente da tasse. Questo rende queste destinazioni molto appetibili per chi desidera mantenere il lordo della propria pensione. Con un aumento costante dei pagamenti delle pensioni all’estero, è chiaro che il trend continuerà a crescere, spingendo sempre più italiani a cercare opportunità oltre confine.