Argomenti trattati
Che cos’è la spalla congelata?
La spalla congelata, conosciuta anche come capsulite adesiva, è una condizione caratterizzata da dolore e rigidità all’articolazione della spalla. Questa problematica può manifestarsi sia durante i movimenti attivi, quelli che richiedono l’uso dei muscoli, sia durante quelli passivi, in cui un’altra persona o un macchinario muovono l’articolazione. La spalla congelata è spesso confusa con altre patologie, ma la sua peculiarità risiede nella combinazione di dolore e limitazione del movimento.
Cause della spalla congelata
Le cause della spalla congelata possono essere suddivise in due categorie: primarie e secondarie. Le cause primarie, definite idiopatiche, si sviluppano senza una causa evidente. Si ipotizza che possano essere correlate a una risposta anomala del sistema immunitario, che provoca infiammazione e ispessimento della capsula articolare. Le cause secondarie, invece, sono associate a condizioni mediche preesistenti o eventi specifici. Tra queste, l’età e il sesso giocano un ruolo significativo: la spalla congelata è più comune tra le persone di età compresa tra i 40 e i 60 anni e colpisce maggiormente le donne. Altre cause secondarie includono immobilizzazione prolungata, infortuni alla spalla, malattie cardiache e autoimmuni, interventi chirurgici e diabete mellito.
Le fasi della spalla congelata
La spalla congelata si sviluppa in tre fasi distinte. La prima è la fase di congelamento, che può durare da 6 a 9 mesi, durante la quale l’articolazione inizia a diventare rigida e si avverte dolore durante i movimenti. La seconda fase, chiamata fase congelata, può durare dai 4 ai 12 mesi, in cui il dolore può diminuire, ma la rigidità aumenta. Infine, nella fase di scongelamento, il dolore inizia a migliorare e la rigidità si riduce. È fondamentale riconoscere queste fasi per attuare un trattamento adeguato.
Trattamenti per la spalla congelata
Il trattamento della spalla congelata varia a seconda della fase in cui si trova il paziente. Le opzioni possono includere terapie farmacologiche, fisioterapia e, in alcuni casi, interventi chirurgici. La fisioterapia è particolarmente efficace, poiché aiuta a ripristinare la mobilità e a ridurre il dolore. È importante seguire le indicazioni di professionisti esperti per garantire un recupero ottimale. La prognosi è generalmente positiva: la maggior parte delle persone recupera completamente nel tempo, ma è essenziale avere pazienza e seguire un piano di trattamento adeguato.